Adempimenti preparatori alla domanda di Dichiarazione di Valore

Nella fase preparatoria alla presentazione della domanda di riconoscimento, gli interessati sono tenuti a svolgere una serie di attività preliminari essenziali per compilare correttamente la documentazione richiesta dall’autorità competente. Questa fase extra-procedimentale si presenta di elevata complessità esecutiva per coloro che non sono a conoscenza della pratica, portando spesso a una compilazione errata e al conseguente rigetto della domanda a causa di irregolarità formali o sostanziali nella documentazione presentata.

La complessità di questa procedura è ulteriormente aggravata dalla mancanza di linee guida specifiche che, quando fornite dalle amministrazioni competenti, spesso evidenziano notevoli problemi di criticità e contraddizione, sollevando quesiti pressanti per il richiedente che nella maggior parte dei casi risultano difficili da risolvere.

Questa fase extra-procedimentale comprende la raccolta, l’organizzazione e la preparazione della documentazione da sottoporre all’amministrazione responsabile della ricezione della domanda di riconoscimento del titolo. Il processo varia a seconda del tipo di procedura amministrativa, delle diverse amministrazioni coinvolte e della legislazione del paese straniero di origine riguardante il valore legale del titolo e i suoi effetti legali. Un documento fondamentale nella maggior parte delle domande di riconoscimento è la Dichiarazione di Valore, emessa dall’autorità diplomatica consolare italiana in loco, i cui requisiti possono variare da un ufficio diplomatico all’altro, come abbiamo avuto modo di constatare negli anni di esperienza professionale alle spalle.

Queste formalità nella preparazione dei documenti per dimostrare il possesso di un titolo di studio o di una qualifica professionale devono essere seguite scrupolosamente per auspicare un esito positivo della decisione finale da parte dell’amministrazione, che conferirà al titolo valore legale in Italia e pieno riconoscimento per garantirne la sua spendibilità. Procedure basate su domande incomplete o prive della forma richiesta verranno respinte come inammissibili o non procedibili. Inoltre, è fondamentale notare che i titoli di studio e i certificati stranieri non possono essere autocertificati, a differenza dei loro equivalenti italiani, conformemente all’articolo 19 del d.p.r. 445/2000. Pertanto, devono essere presentati seguendo regole specifiche stabilite dalla legislazione italiana vigente per essere considerati e trattati come documenti validi.

La Dichiarazione di Valore gioca un ruolo cruciale all’interno del procedimento amministrativo per il riconoscimento delle qualifiche straniere in Italia. Questo documento, di natura puramente informativa, non comporta tuttavia alcun riconoscimento formale della qualifica a cui si riferisce. È emesso esclusivamente dall’autorità diplomatica consolare italiana nel paese straniero dove è stata ottenuta la qualifica accademica o professionale. Il suo scopo principale è attestare il valore di un titolo conseguito all’interno di un sistema educativo diverso da quello italiano, ed è rilasciato solamente al termine del corso di studi pertinente.

Pur essendo prevalente l’opinione secondo cui la Dichiarazione di valore possa sembrare un documento ormai desueto, in particolare dopo l’introduzione delle modifiche normative apportate dal decreto presidenziale n. 148/2002 e il fatto che molti atenei non la richiedano più per titoli acquisiti all’interno dell’Unione Europea, è innegabile che continui a rappresentare un importante strumento di supporto per le autorità accademiche durante la fase di valutazione preliminare. Il suo ruolo non è quello di limitare la libertà delle università nell’attribuire valore ai titoli di studio, rispettando il principio di autonomia universitaria, ma piuttosto di fornire un quadro informativo sul sistema educativo del paese d’origine e sul valore del titolo in questione.

Il Consiglio di Stato ha sottolineato che, per i titoli ottenuti all’interno dell’Unione Europea, la Dichiarazione di valore non dovrebbe avere un peso decisivo o discriminatorio. La pubblica amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente le proprie decisioni, basandosi non solo sugli aspetti formali espressi dalla Dichiarazione di valore ma anche su una valutazione sostanziale dei contenuti formativi del diploma, utilizzando tutti gli strumenti disponibili e adattandoli al caso specifico a discrezione dell’addetto al procedimento.

La questione se la Dichiarazione di valore debba essere considerata un documento essenziale per la valutazione di un titolo straniero è stata ulteriormente affrontata dal Consiglio di Stato. Questo ha chiarito che l’assenza della Dichiarazione di valore in una richiesta di riconoscimento di un titolo estero non dovrebbe precludere una valutazione equilibrata da parte delle autorità accademiche. Sulla base di questa e altre sentenze, sarebbe inappropriato attribuire alla Dichiarazione di valore un ruolo cruciale nei processi di riconoscimento dei titoli stranieri, poiché l’obiettivo della valutazione è di verificare non solo la corrispondenza formale del titolo ma anche le competenze e le abilità professionali che certifica.

Nel valutare la corrispondenza tra i titoli di studio, le autorità dovrebbero condurre un’analisi dettagliata sui contenuti formativi, comparando i corsi stranieri e italiani e utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per considerare ogni aspetto rilevante, in modo da basare il loro giudizio su criteri sostanziali piuttosto che formali. Di conseguenza, la Dichiarazione di valore dovrebbe fungere non come un fattore discriminatorio ma come un ulteriore elemento informativo a supporto della valutazione.

Il Consiglio di Stato ha anche evidenziato che la valutazione degli atenei si fonda su considerazioni sostanziali che riguardano la completezza, l’esaustività e la corrispondenza dei programmi di studio esteri con quelli nazionali, un compito che va oltre il ruolo della Dichiarazione di valore.

Nonostante ciò, una corrente di pensiero minoritaria, alla quale mi associo, sostiene la necessità per gli atenei di acquisire la Dichiarazione di valore, come previsto dall’ordinamento italiano, in assenza di normative che chiariscano definitivamente il carattere obbligatorio o facoltativo di questo documento.

Il Ruolo della Dichiarazione di Valore per i cittadini dell’Unione europea

È imperativo aggiungere che la Dichiarazione di Valore non è obbligatoria per i cittadini dell’Unione Europea che desiderano ottenere il riconoscimento in Italia delle proprie qualifiche, acquisite in un paese dell’UE. Tuttavia, per una valutazione più approfondita delle loro qualifiche, ottenere una Dichiarazione di Valore è vivamente consigliato e spesso diventa un requisito indispensabile da parte delle università per formalizzare il riconoscimento accademico. Questa raccomandazione sottolinea l’utilità del documento nel fornire approfondimenti dettagliati sull’origine della qualifica, facilitando così un processo di valutazione e riconoscimento più accurato nel panorama accademico e professionale italiano.

Infatti, l’autorità competente dovrebbe condurre un esame dettagliato della congruenza e coerenza tra i contenuti educativi dei corsi stranieri e italiani, utilizzando tutti gli strumenti istruttori disponibili e considerando tutti gli aspetti coinvolti per basare il suo giudizio su elementi sostanziali piuttosto che formali. In tal modo, la Dichiarazione non dovrebbe agire come un fattore discriminatorio, ma piuttosto come una fonte aggiuntiva di informazioni per supportare il processo di valutazione.

Che cosa è la Dichiarazione di Valore

La Dichiarazione di Valore è pertanto un documento che viene rilasciato dalle rappresentanze diplomatico-consolari italiane all’estero. La sua funzione principale è quella di attestare l’autenticità del titolo di studio e di fornire un contesto legale e accademico dettagliato. La DV conferma che il titolo possiede i requisiti necessari nel paese di origine per essere considerato valido, svolgendo un ruolo cruciale nel processo di riconoscimento dei titoli esteri in Italia. La Dichiarazione di Valore è un documento ufficiale rilasciato in lingua italiana dall’autorità diplomatica consolare italiana locale, che fornisce informazioni essenziali quali:

  1. Un’attestazione di valore da parte della rappresentanza diplomatica consolare, con dettagli sui crediti ECTS ottenuti (se applicabile) e sulla durata del corso frequentato;
  2. L’autorità sotto la quale è stata rilasciata la qualifica;
  3. L’istituto di istruzione presso il quale i corsi sono stati completati o frequentati;
  4. Una conferma che l’istituto emittente è ufficialmente riconosciuto all’interno del sistema educativo del paese di rilascio;
  5. Una copia autenticata del diploma, firmata dal capo dell’istituto di istruzione;
  6. Una breve descrizione del sistema di formazione accademica/scolastica/professionale rilevante per la qualifica rilasciata, inclusi il livello di grado raggiunto per l’accesso ai corsi di istruzione superiore;
  7. Una traduzione ufficiale certificata della qualifica a cura del Consolato;
  8. I dettagli del titolare del diploma;
  9. La data di rilascio della qualifica;
  10. Il numero di registrazione;
  11. Il campo, la specializzazione e il corso di studi;
  12. La durata del programma di studi;
  13. La media generale dell’esame finale;
  14. Il sistema di valutazione nel paese di rilascio secondo il sistema educativo ufficialmente riconosciuto;
  15. Qualsiasi qualifica per la pratica professionale ottenuta al termine degli studi;
  16. Una breve descrizione del sistema educativo nazionale.

Finalità della richiesta della Dichiarazione di Valore

La Dichiarazione di Valore può essere richiesta per varie finalità, incluse l’equivalenza o il riconoscimento informale per ulteriori studi in Italia, l’iscrizione a programmi di dottorato, il riconoscimento accademico tramite Decreto Rettorale e il riconoscimento professionale per le professioni regolamentate.

– Equivalenza o riconoscimento informale della qualifica per ulteriori studi in Italia;

– Iscrizione in un’università italiana per un dottorato accessibile tramite borse di studio o concorsi pubblici;

– Riconoscimento accademico di una qualifica tramite Decreto Rettorale (processo di equivalenza);

– Riconoscimento non accademico e informale della qualifica per la partecipazione a concorsi pubblici (processo di equivalenza);

– Riconoscimento professionale per l’esercizio di una professione in Italia o per l’iscrizione presso il corrispondente ordine professionale, se la qualifica ottenuta lo consente.

In conclusione, la Dichiarazione di Valore è un documento essenziale per il processo amministrativo di riconoscimento, con lo scopo di descrivere il valore della qualifica acquisita nel paese di origine. Per ottenere un decreto di riconoscimento di una qualifica di studio, l’autorizzazione a partecipare a un concorso pubblico, o un decreto per l’autorizzazione all’esercizio di professioni regolamentate, essa deve essere presentata insieme ad altra documentazione alle competenti autorità italiane, incluse le università per i titoli di studio esteri e i riconoscimenti di dottorato, la Presidenza del Consiglio dei Ministri per i concorsi pubblici, e i relativi Ministeri per i riconoscimenti professionali.

MMW collabora attivamente con tutti i consolati italiani nel mondo ed è in grado di offrirvi supporto per la corretta preparazione di tutta la vostra documentazione accademica, scolastica o professionale, permettendovi di richiedere la Dichiarazione di Valore in qualsiasi parte del mondo. Il nostro team di esperti è profondamente esperto nelle complessità del processo di domanda e comprende l’importanza di presentare le vostre qualifiche nella migliore luce possibile. Che siate alla ricerca di ulteriori studi in Italia, di candidarvi per una posizione professionale o di validare le vostre credenziali accademiche, MMW Europe Ltd è qui per guidarvi in ogni passo del processo, assicurando che la vostra documentazione soddisfi i requisiti specifici delle autorità consolari italiane. Confidate nella nostra competenza per facilitare un processo fluido ed efficiente per l’acquisizione della vostra Dichiarazione di Valore, aprendo porte a nuove opportunità in Italia e oltre.

 

L’attestato di comparabilità CIMEA sostituisce la Dichiarazione di Valore?

Sono molti i clienti che rivolgono a noi questa domanda in fase di consulenza per il riconoscimento del proprio titolo di studio. Dalla mia esperienza posso affermare che questi due documenti sono imprescindibili e complementari per consentire all’amministrazione di effettuare un’istruttoria completa. La maggior parte degli Atenei italiani infatti li richiede entrambi. L’Attestato di Comparabilità CIMEA e la Dichiarazione di Valore sono pilastri fondamentali nel processo di riconoscimento dei titoli di studio esteri in Italia. La loro complementarità assicura una valutazione completa e accurata, permettendo alle autorità accademiche e ai datori di lavoro di comprendere appieno il valore e l’autenticità dei titoli esteri. Per gli studenti internazionali, la preparazione adeguata di questi documenti rappresenta un passo cruciale verso il successo accademico e professionale in Italia, evidenziando l’importanza di una strategia informativa e proattiva nel processo di riconoscimento dei titoli di studio.

Nel contesto dell’internazionalizzazione dell’istruzione superiore e della crescente mobilità studentesca, il processo di riconoscimento dei titoli di studio esteri assume una rilevanza cruciale. In Italia, due documenti chiave facilitano questo processo: l’Attestato di Comparabilità del CIMEA e la Dichiarazione di Valore (DV). Sebbene la loro funzione possa sembrare simile a prima vista, questi documenti svolgono ruoli distinti ma complementari, essenziali per un’accurata valutazione e riconoscimento dei titoli esteri.

La funzione dell’attestato di comparabilità CIMEA

L’Attestato di Comparabilità, emesso dal Centro Informazioni Mobilità Equivalenze Accademiche (CIMEA), parte della rete NARIC, offre un’analisi dettagliata del titolo di studio estero, evidenziandone il livello, la durata e l’ambito disciplinare. Questo documento mira a stabilire una correlazione tra il titolo estero e quelli del sistema educativo italiano, facilitando così l’interpretazione del suo valore accademico e professionale all’interno del contesto nazionale. L’attestato è particolarmente utile per gli atenei e i datori di lavoro italiani, fornendo una base oggettiva su cui valutare il titolo di studio in questione.

Nel contesto dell’evoluzione dei processi di riconoscimento delle qualifiche accademiche in Italia, l’introduzione di un sistema digitale innovativo da parte del CIMEA (Centro Informazioni Mobilità Equivalenze Accademiche), concepito per generare automaticamente e gratuitamente attestazioni di comparabilità, segna un passo avanti significativo nell’ambito del riconoscimento delle qualifiche dei paesi aderenti alla Convenzione di Lisbona.

Il progetto si inserisce in un quadro di iniziative volte a promuovere l’integrazione e la mobilità accademica internazionale, in linea con le politiche europee di “riconoscimento automatico” dei titoli accademici. Queste politiche trovano fondamento nella Raccomandazione della Commissione Europea del 26 novembre 2018, che incoraggia il riconoscimento reciproco automatico dei titoli di istruzione superiore e secondaria superiore, nonché dei risultati dei periodi di studio all’estero, all’interno dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore (EHEA). Il servizio Diplome, gestito dal CIMEA attraverso la tecnologia blockchain, rappresenta un esempio concreto dell’impegno dell’organizzazione nel rendere i processi di riconoscimento dei titoli di studio più trasparenti, certificati e accessibili. Questa iniziativa non solo facilita l’accesso alle informazioni ma anche promuove l’integrazione di strumenti digitali avanzati nel contesto dell’istruzione superiore.

Servizio di verifica del tuo titolo di studio

Il servizio di Verifica offerto da CIMEA consente agli utenti di ottenere la conferma ufficiale che un titolo di studio, sia esso italiano o estero, appartenente all’istruzione superiore o alla scuola secondaria, è stato legittimamente conferito al detentore dall’ente emittente ufficiale nel sistema educativo di riferimento. In presenza di una verifica positiva, gli specialisti del CIMEA emetteranno un Attestato di Verifica specifico per il titolo esaminato.

La Verifica dell’autenticità svolta dal CIMEA si prefigge l’obiettivo di accertare l’effettiva emissione di un titolo di studio da parte dell’istituzione educativa di origine. Benché questa verifica non implichi un riconoscimento formale del titolo a livello nazionale, fornisce un’indicazione preziosa per le entità che devono valutare la qualifica in contesti di riconoscimento vari. L’Attestato di Verifica funge da opinione consultiva e non impegna le istituzioni in nessuna fase delle loro procedure valutative e di riconoscimento.

Per effettuare tale verifica, il CIMEA si avvale di diversi strumenti, tra cui database nazionali o specifici dell’istituzione, richieste dirette all’ente che ha rilasciato il titolo, documentazione ufficiale fornita dalle autorità competenti del paese di origine, invio dell’originale del titolo di studio agli uffici del CIMEA, controllo di eventuali legalizzazioni e timbri, nonché la verifica del formato del titolo e delle firme apposte.

L’Attestato di Verifica rilasciato da CIMEA verrà conservato su un “Wallet” digitale delle qualifiche, sfruttando la tecnologia blockchain per garantire che il documento sia digitale, trasparente, facilmente trasportabile, autenticato e immutabile. Per approfondire i dettagli del servizio e per procedere con la richiesta di un Attestato di Verifica, è possibile registrarsi sul sito https://cimea.diplo-me.eu.

Differenze e convergenze tra la Dichiarazione di Valore e l’attestato di comparabilità CIMEA

Nonostante entrambi i documenti siano indispensabili nel processo di valutazione dei titoli di studio esteri, le loro differenze sono significative. Mentre l’Attestato di Comparabilità si concentra sulla valutazione accademica del titolo, la Dichiarazione di Valore ne valida l’autenticità e il riconoscimento legale. Questa distinzione è fondamentale per gli atenei italiani che, per garantire un’istruttoria completa, richiedono spesso entrambi i documenti per procedere con il riconoscimento del titolo estero.

La distinzione tra l’Attestato di Comparabilità del CIMEA e la Dichiarazione di Valore non sta solo nelle loro funzioni specifiche ma anche nel loro contributo al processo complessivo di riconoscimento dei titoli esteri in Italia. Mentre l’Attestato di Comparabilità apre la via all’integrazione accademica, fornendo le basi per una valutazione equa e informata del titolo estero, la Dichiarazione di Valore assicura che il percorso di riconoscimento sia ancorato in un contesto legale solido. Insieme, questi documenti formano un pilastro fondamentale nel ponte che collega i sistemi educativi internazionali con quello italiano, facilitando la mobilità accademica e riconoscendo il valore intrinseco dell’istruzione globale.

  • Natura e scopo: l’attestato di Comparabilità, fornito dal CIMEA, offre un’analisi dettagliata della comparabilità di un titolo di studio estero con il sistema educativo italiano. Esso si concentra sull’equivalenza accademica, valutando il livello, la durata e l’ambito disciplinare del titolo estero rispetto ai corrispondenti italiani. In contrasto, la Dichiarazione di Valore, rilasciata dalle rappresentanze diplomatico-consolari italiane all’estero, attesta l’autenticità del titolo di studio e ne conferma il riconoscimento legale nel paese di origine. La DV fornisce un quadro legale e istituzionale del titolo, inclusi dettagli sull’istituzione che lo ha rilasciato e sulla sua equivalenza nel sistema educativo italiano.
  • Funzione nel procedimento di riconoscimento: l’attestato di Comparabilità facilita l’interpretazione accademica del titolo, aiutando le istituzioni italiane a comprendere il valore e la posizione del titolo estero nel contesto educativo nazionale. La Dichiarazione di Valore, invece, serve come un ponte legale che conferma la legittimità del titolo estero, essenziale per procedimenti che vanno oltre la sfera accademica, come la partecipazione a concorsi pubblici o l’iscrizione in ordini professionali.

Nonostante le loro differenze, entrambi i documenti sono complementari nel processo di valutazione dei titoli di studio esteri. La loro complementarità si manifesta nel fornire un’immagine completa del titolo estero, da un lato sottolineandone l’autenticità e il riconoscimento legale (DV), e dall’altro evidenziandone l’equivalenza accademica con il sistema educativo italiano (Attestato di Comparabilità).

Gli atenei italiani, per assicurare un’istruttoria completa e accurata, spesso richiedono entrambi i documenti. Questo approccio bilaterale consente di superare le barriere burocratiche e di facilitare l’integrazione degli studenti internazionali, garantendo che il titolo estero sia non solo autentico e legalmente riconosciuto ma anche comparabile in termini di standard accademici con i titoli italiani.

Implicazioni pratiche per gli sudenti internazionali

Per gli studenti internazionali desiderosi di proseguire gli studi o lavorare in Italia, comprendere la funzione e l’importanza di questi documenti è essenziale. La preparazione e la presentazione di entrambi gli attestati possono significativamente semplificare e accelerare il processo di riconoscimento dei loro titoli di studio, evitando possibili ostacoli burocratici. Inoltre, la chiara comprensione delle differenze tra l’Attestato di Comparabilità e la Dichiarazione di Valore può aiutare gli studenti a navigare più efficacemente nel sistema educativo italiano, facilitando la loro integrazione accademica e professionale.